Il parco di Torre Mordillo nel territorio del comune di Spezzano Albanese, sorge su di un’altura che si affaccia sulla piana di Sibari a circa 1 km dalla confluenza dei fiumi Esaro e Coscile. Il pianoro raggiunge la quota di 117 metri s.l.m. e ha una superficie di circa 14 ettari. La particolare e privilegiata ubicazione dell’altopiano alla confluenza dei due fiumi ha caratterizzato e favorito la sua occupazione, in un lungo arco temporale, dalla Protostoria all’età ellenistica e fino all’epoca medioevale, rappresentando un punto nodale di controllo lungo gli assi di collegamento tra la costa ionica e tirrenica.
LA SCOPERTA DEL SITO
Circostanze del tutto casuali portarono alla scoperta della grande rilevanza archeologica del sito di Torre Mordillo. Tra la fine del 1887 e gli inizi del 1888 il Prof. Luigi Viola, allora Direttore del Museo Archeologico di Taranto, grazie al Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti Giuseppe Fiorelli che ne promosse l’attività sul campo, diede inizio ad una ricognizione con lo scopo preciso di individuare il territorio ove era sorta l’antica Sibari, la più importante colonia achea della Magna Grecia, nota all’epoca, solo dalle fonti letterarie. Fu così che si imbatté in una vasta area di necropoli dell’Età del Ferro che, pur in assenza di documentazione puntuale dell’epoca, oggi individuiamo sulle pendici orientali e occidentali dell’altopiano di Torre Mordillo. Qui furono riconosciute oltre 300 sepolture ad inumazione dell’Età del Ferro, anche se quelle catalogate ammontano a 229, in gran parte ascrivibili alla fase del Primo Ferro 2A (fine XI-metà VIII a.C.).
IL SITO
Nuove indagini archeologiche hanno in seguito permesso di individuare tracce di un abitato attivo anche prima della già nota necropoli. Il gruppo umano che ha variamente e per molti secoli frequentato il pianoro di Torre Mordillo afferisce alla popolazione degli Enotri: popolo a cui la tradizione storiografica attribuisce provenienza egea. I dati archeologici testimoniano, durante la Protostoria, una rete di contatti commerciali tra gli Enotri, i Micenei e altre genti di area siro-palestinese.
In Età ellenistica, nel IV-III secolo a.C., Torre Mordillo è sede di un abitato fortificato esteso fino al ciglio della collina, protetto da un articolato muro di cinta, oggi la testimonianza più tangibile dell’insediamento antico. Al Medioevo risale la Torre circolare che svetta all’estremità settentrionale dando il nome attuale al pianoro.Gli itinerari del parco si sviluppano lungo il perimetro del pianoro, così da consentire la visita dei diversi tratti della cinta muraria che evidenziano la posizione strategica e panoramica del sito. Tutti i tratti murari del parco di Torre del Mordillo, così come la Torre medievale, sono stati oggetto di importanti interventi di restauro al fine di consolidare e preservare le strutture nel tempo.