Particolare rilievo ed interesse archeologico riveste la ceramica enotria, cosiddetta ceramica “d’impasto”, bruna o nera, lucidata e non dipinta. Essa veniva prodotta con una miscela di argilla, sabbia e frammenti di rocce.
Le forme che la contraddistinguono (brocche per versare, piccole tazze dall’alta ansa per attingere e bere, vasi a otre (askòi) per contenere e versare) servivano soprattutto per il consumo di bevande. Più rare sono le forme da cibo, come le scodelle, usate anche come coperchio, o le ciotole. In impasto venivano realizzati anche i pesi da telaio, molto rari e riconducibili all’attività della tessitura, e le fusaiole, usate come contrappesi del fuso per produrre i filati.
La manifattura della ceramica d’impasto avveniva quasi sempre a mano; i vasi erano cotti a temperature medio-basse (fino a 800° circa), prevalentemente in forni a camera unica, che potevano produrre una colorazione non omogenea.
Le decorazioni non sono dipinte, bensì a rilievo o in negativo. Un’altra tipologia di ceramica dal colore giallo-rosato di argilla depurata, detta figulina, dipinta a colori scuri (bruno-nero) era tipica di questa popolazione. Come per l’impasto, prevalgono le forme per contenere, versare e consumare liquidi. Le decorazioni sono in prevalenza geometriche. Per analogia con le coeve produzioni greche, questa classe è definita ceramica geometrica enotrio-iapigia. La manifattura di queste ceramiche dipinte richiedeva notevoli capacità tecniche, ereditate senza interruzione di continuità dalle ceramiche italo-micenee, comparse sulle coste italiane più di trecento anni prima.
Il repertorio degli stili decorativi è piuttosto omogeneo e vi si possono distinguere motivi principali e accessori. Spicca il triangolo a lati concavi, variazione della “tenda” diffusa soprattutto in Basilicata. Per il vasellame, troviamo a Torre Mordillo, anche la ceramica d’impasto e quella figulina enotria a pittura geometrica del cosiddetto stile “a tenda”, tazze mono ansate, olle biconiche con due anse orizzontali, brocche a collo conico, askòi, pissidi sferoidali con coperchietto a bottone.